5 miti sulle app da sfatare

5 miti sulle app da sfatare

Non è un segreto che non ogni app sia di successo. Alcune sembrano avere una immediata affermazione per poi cadere nel dimenticatoio. Oppure alcune app che nascono deboli, riescono, in poche settimane, a raggiungere obiettivi che i propri rivali nemmeno potevano immaginare.
Esistono tantissimi miti sulle app che sono stati diffusi per anni. Il risultato è i lancio di app negli store senza un vero piano o un brainstorming su come far crescere la propria app.
Ecco i cinque miti che dovete assolutamente sfatare se volete un’app di successo:

Mito 1: basta creare l’app, il resto viene da sé

La premessa è un’ipotesi: per come si sta evolvendo l’app store di Apple, nel 2020 arriveremo a 5 milioni di app. In tutto questo non è nemmeno menzionato quelle disponibili su Android.
Pubblicare un’app non basta per raggiungere un buon numero di downloads. L’app deve farsi strada sulle altre, emergere, fare parlare di sé (positivamente).
Inoltre è importante conoscere ciò che non permette di scaricare l’app e puntare alla risoluzione di questi. In generale, il 39% delle persone non scarica un’applicazione a causa delle negative recensioni. E’ importante riconoscere l’importanza delle recensioni e dei ratings. Quelli positivi sono il vostro obiettivo, ma bisogna tenere conto anche di quelle negative, cercando il modo di gestirle al meglio.
Chiedere agli utenti di lasciare una valutazione è ottimale. Tenendo conto di non mandare una notifica push ancor prima di aver utilizzato l’app.

Mito 2: il giorno del lancio è il più importante

Sicuramente il giorno di pubblicazione è rilevante. Ma non si può dargli la supremazia. Bisogna considerare ogni giorno come se fosse il primo.
Di solito, dopo il corposo lavoro progresso per costruire un’app, si pensa che il grosso sia stato fatto. Questo però non assicura successo né permette una reale crescita. Pubblicare l’app è il primo, semplice passo per immettersi nell’enorme competizione degli store. Per arrivare a scalare la vetta, bisogna lavorare giorno dopo giorno, soprattutto quando l’app ha appena preso vita e necessita di essere messa alla prova.

Mito 3: più caratteristiche migliorano la qualità dell’app.

Il processo mentale che associa la quantità alla reale miglioria di un’app è, fondamentalmente, nella maggior parte dei casi, falsa.
Il miglior modo per generare afflusso di download non è inserire sempre più features e sperare che una di questa crei il successo sperato. E’ meglio spendere tempo avendo un contatto con i propri utenti e capire i punti critici e le migliorie che potrebbero esser attuate per migliorare l’esperienza sulla propria piattaforma.

Mito 4: il traffico è ciò che governa e bisogna incrementarlo.

Non c’è niente di più falso. Un sito può essere visitato milioni di volte, ma se l’app viene scaricata solo da 10 persone, insorge un problema. Il numero di visite è sicuramente un dato da non escludere nella propria analisi, ma non può essere l’unico a cui fare riferimento. Bisogna considerare tutti gli step che un soggetto compie da quando scarica l’app fino ai vari, possibili, risultati. Per questo è bene consultare l’imbuto marketing delle app (vedi articolo sul marketing funnel applicato alle app). Vi sarà sicuramente utile nel capire cosa risulta necessario per costruire un’app di successo, dal punto di vista di un qualsiasi utente medio.

Mito 5: una volta che l’app è stata creata, il resto andrà liscio come l’olio

Mai pensare di potersi rilassare a metà del lavoro. Come detto precedentemente, la pubblicazione non è il giorno più importante. E non si può nemmeno considerare il punto di partenza per la discesa. Infatti le problematiche potrebbero emergere fin da subito. Bisogna continuare a investirci tempo e risorse. Il feedback è importantissimo per capire l’andamento dell’app, su cosa puntare o su cosa sistemare. In più, anche se il vostro lavoro risulta super efficace, il mondo della tecnologia continua ad evolversi. Rimanere sul pezzo, continuare ad evolversi con aggiornamenti e perfezionamenti vi permetterà di rimanere al passo coi tempi, senza che le persone decidano di cancellare l’app perché troppo obsoleta.